Punti di vista: Morena De Seta

Il mondo della moda sta cambiando. Vogliamo capire come, e parliamo con alcune persone che, in un modo o nell'altro, lo vivono. Oggi è il turno di Morena De Seta, una giovane YouTuber italiana.

Ciao Morena, ti dispiace dirci qualcosa di te?

Sono molto impaziente, ma sto cercando di smettere. Sono anche molto distratto, ma non ho ancora trovato un rimedio per questo. Nel frattempo, faccio cose molto diverse per tenermi occupato dalla mattina alla sera tardi, ma sono felice, anche se il mio passatempo preferito (stare da solo) ha sofferto un po'.

Come hai iniziato a pubblicare video su YouTube?

Ho iniziato quasi sei anni fa. Era un periodo un po' noioso e avevo bisogno di un nuovo hobby, così ho scoperto che su YouTube era nata una comunità e ho pubblicato il primo video, senza alcuna pretesa. Mi piaceva e, a volte con alti e bassi, mi piace ancora.

Come si decide di pubblicare un video?

Una cosa che non è mai cambiata negli ultimi anni è che faccio video solo quando voglio. Non mi piace forzare le cose, voglio che il mio canale rimanga spontaneo come è nato. Gli argomenti sono sempre gli stessi, più o meno: bellezza e moda, anche se a volte parlo anche di libri, film o serie tv che mi hanno colpito in un certo periodo.

Cos'è la moda per te?

La moda è tante cose insieme. Per me è guardare, studiare e ricercare, originalità e inventiva. Molte volte è arte e ispirazione, è un modo per esprimersi ma anche per uniformarsi e far parte di una certa categoria. Leggo molte riviste e guardo le sfilate ma alla fine mi vesto spesso allo stesso modo, indosso la mia uniforme.

Come è cambiato il mondo della moda, secondo lei?

Penso che il mondo della moda non sia molto diverso da qualsiasi altro settore: è influenzato dai cambiamenti sociali ed economici e dipende dal momento storico. Negli ultimi anni i blogger hanno sicuramente giocato un ruolo importante, anni fa erano figure nuove mentre oggi sono normalmente visti come protagonisti di campagne e servizi. Non ci sono più le top model degli anni '90. Ci siamo adattati a un nuovo modo di comunicare, forse tra qualche anno ce ne sarà un altro.

Come pensa che sarà in futuro?

Vorrei che si adottasse il vecchio principio del "Less is More", in tutte le sue forme. I negozi sono pieni di capi (nella maggior parte dei casi di scarsa qualità e identici tra loro), non si presta molta attenzione alla qualità, all'artigianato e alla provenienza. Il fast fashion ci permette di comprare molto spesso un sacco di cose che fondamentalmente non ci servono e non durano a lungo (parlo da ex consumatore accanito). Spero in un'inversione di marcia: più attenzione, competenza e previdenza, soprattutto da parte dei consumatori. 

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